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Descrizione esterna. MCB 103 PDF Stampa E-mail

Montecassino, Archivio dell'Abbazia, 103

Homiliarium (il manoscritto è acefalo; i primi due fascicoli - pp. 1-32 – vanno dalla II domenica di Avvento fino al Natale; da p. 33 in poi il testo riparte dalla I domenica di Avvento e prosegue fino alla prima domenica di Quaresima)

    Sec. XI inizi; membr.; III, 270, II’ (pp. 540; è presente la cartulazione più antica); 1-158 (1-240), 1615 (241-270; le pp. 251-264 sono inserite tra la quinta e la sesta carta del fascicolo; senza riscontro la c. 251/252); 17-328 (265-526), 337 (527-540, senza riscontro la c. 527/528); segnatura in numeri romani al centro del margine inferiore del verso dell’ultima carta solo sui fascicoli 7-8 (segnati V e VI); inizio fascicolo lato pelo; 340 × 260 = 25 [268] 47 × 12 [81 (17) 96] 54; rr. 29 / ll. 29 (p. 47); rigatura a secco.
Acefalo. Legatura di restauro in cuoio.

Si distinguono più mani, probabilmente nove: mano 1 (pp. 1-32; 251-255); mano 2 (pp. 33-96); mano 3 (pp. 97-126a, l. 16 Amen); mano 4 (pp. 126a, l. 17-128a, l. 23, hominis); mano 5 (pp. 129-250); mano 6 (pp. 256-264); mano 7 (pp. 265-289a, l. 17, quia de infantia); mano 8 (pp. 289a, l. 18, ad pueritiam-310); mano 9 (pp. 311-540); a p. 128a, 1. 23-128b una mano più tarda (sec. XII) aggiunge brani tratti da Ambrosius (In Lc II, 83+90+91). In molti punti la scrittura è stata ripassata. Notazione neumatica beneventana alle pp. 185-186 in corrispondenza del Canto della Sibilla. Iniziali decorate di formato e tipologia vari, disegnate a inchiostro e colorate di rosso, verde, azzurro, viola, giallo; iniziali semplici ripassate con gli stessi colori; le parole introdotte dall'iniziale decorata sono in scrittura distintiva; titoli rubricati (indice completo in Orofino, Codici decorati, II/1, pp. 79-80).

A p. 540, ex libris di mano coeva ma di modulo inferiore: Quicumque hanc homeliam sancto Michaeli subtrahere voluerit aut per se aut per summissam personam, subtrahatur a regno Dei et a consortio sancti archangeli Michahelis. Sitque damnatus cum Anna et Caypha et diabolo capite omnium reproborum. Amen. Il manoscritto doveva provenire da un monastero dedicato a S. Michele, che il Caravita (Codici, I, p. 108) identifica come S. Michele di Borrea o S. Michele d’Abruzzo. A p. 1 la nota di possesso dell’inizio del sec. XVI: Iste liber est sacri monasterii Casinensis N° 1075. Il dorso della precedente legatura pergamenacea (sec. XVII fine), ora incollato sul contropiatto anteriore, reca nelle caselle la precedente collocazione (GG, depennata, e HH), il contenuto (Homiliae s. Maximi, Leonis, Augustini, Bedae, Hilarii et aliorum patrum) e le segnature (103, 184). A c. IIIr è presente la precedente collocazione Litt. GG, depennata e sostituita con HH (sec. XIX); seguono due note informative degli archivisti, sulla datazione, di Giovan Battista Federici († 1800), sulla decorazione e sulla provenienza, di Andrea Caravita († 1875). 

R.C.
Bibliografia
Inguanez, Catalogus, I, 2, pp. 119-123.
Loew-Brown, Beneventan Script, p. 67.

 

 
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